ATTUALITA’ / Associazioni di copertura. Pressing su enti locali e Parlamento. Sponsor eccellenti. Così la discussa setta fa campagna e si espande in Italia. E punta alle istituzioni.
Scientology fase 2 è cominciata. Dopo avere raccolto i fedeli di L. Ron Hubbard nella setta più ricca e controversa del pianeta, ora punta alle istituzioni. Si chiama “disseminazione”. Serve a fare adepti. E soldi, più soldi. Non attraverso le “org”, le chiese prese di mira da denunce e accuse. Né salendo i livelli di “auditing” per la pulizia interiore, in vendita a migliaia di euro. No, il piano è quello messo nero su bianco dal fondatore il 3 febbraio 1969: i gruppi di facciata. Associazioni, onlus, movimenti per i diritti umani, sigle capaci di arrivare dove Scientology da sola non arriva. È successo negli Stati Uniti, in Francia, in Germania, in Belgio. E ora sta succedendo in Italia. L’organizzazione si è ramificata: dal quartier generale di Vimodrone, a Milano, che controlla 11 chiese e un giro d’affari fra i 10 e i 50 milioni annui, fino al Parlamento.
La copertura
All’apparenza non c’è niente: solo comitati come il Ccdu, fondato dal professor Thomas Szasz negli Usa, gruppi di volontariato come i Procivicos, associazioni culturali come Applied Scholastics, Narconon o Criminon, imprese associate come Wise, progetti sanitari come “Dico no alla droga” o “Perché non accada”. Onlus dai nomi rassicuranti, come ce ne sono a migliaia in Italia. Eppure tutte hanno una caratteristica in comune: sono emanazione di Scientology. Tutti i gruppi di facciata si professano “autonomi, laici e indipendenti”, ma sono invece le nuove porte d’ingresso alla setta. Guidati da fedeli di alto livello, alcuni sono addirittura inseriti nell’organigramma della chiesa. Come il Ccdu, Comitato di cittadini per i diritti umani, che si dichiara indipendente (negli opuscoli per iscritti è indicata come risposta obbligatoria da fornire a chi si informi sui legami), ma fa parte del cosiddetto Dipartimento 20, l’Ufficio degli Affari Speciali. Il presidente del Ccdu, Roberto Cestari, è uno scientologo insignito della Medaglia per la Libertà della Ias, l’organizzazione internazionale che si occupa della raccolta fondi, forse la più alta onoreficenza possibile. Tanto da posare sulle riviste come “eroe” assieme a Tom Cruise, John Travolta e al leader mondiale David Miscavige.
Strategia politica
Negli ultimi anni è il Ccdu che ha più utilizzato i politici per propagandare le sue idee. Prima fra tutti, la lotta alla psichiatria, in particolare l’uso di psicofarmaci sui bambini. Sotto il cappello della campagna “Perché non accada”, l’onlus ha tessuto una rete con parlamentari e consiglieri regionali per inondare di progetti di legge le aule di mezza Italia. Una rete che da un punto di vista politico assume connotati ben precisi: un monocolore o quasi di Alleanza nazionale, tranne qualche isolata eccezione. Testa di ponte in Parlamento sono il deputato Marcello De Angelis e il senatore Cristano De Eccher. Il primo ha presentato un ddl alla Camera che mira a vietare i test psicologici nelle scuole, passo verso la diagnosi della sindrome Adhd che affligge i bambini con disturbi dell’apprendimento. È un ritorno il suo: nel 2007, e con Prodi al governo, ne presentò uno simile ma bipartisan, assieme alla verde Loredana De Petris. Il secondo ha fatto lo stesso al Senato, dove il disegno di legge attende l’avvio dell’iter. A De Eccher è andata meglio a Trento. Lì la stessa legge è passata, dopo essere stata approvata in Piemonte, grazie all’impegno del consigliere, anche lui ex An, Gianluca Vignale. Più ostica la strada in altre regioni, pur con gli sforzi dei luogotenenti di Fini: i consiglieri Marcella Amadio in Toscana, Enrico Aimi in Emilia Romagna e Mauro Minniti a Bolzano.
Deputati raggirati
Onorevoli e consiglieri sono stati avvicinati secondo le regole di Hubbard. Nessuno ha detto loro che dietro al Ccdu c’era Scientology. Né hanno ricevuto pressioni per aderire alla setta, come da copione. Eccoli: “Ho collaborato per la legge 21 del 2007”, spiega Vignale da Torino. “La cosa anomala è che si debba pensare che ci sia una finalità di affiliazione, a me non è capitato”. Così anche De Eccher: “Io sono cattolico, figuriamoci se davo retta a Scientology”, ribatte: “Mi sono confrontato con alcuni esperti del Ccdu per una legge sui test psicologici nelle scuole. Che c’entra?”. Stessa cosa per l’ex consigliera politica di Gianni Alemanno: “Ho parlato col Ccdu, ma non sapevo che ci fosse dietro Scientology”, dice Marcella Amadio. E per tutti è così. Salvo poi scoprire che sulle pubblicazioni ufficiali di Scientology quei politici e quei disegni di legge sono rivenduti come conquiste della setta contro “l’abuso psichiatrico”. Si citano proprio De Angelis e De Petris, il legame fra Ccdu e Scientology, si conferma che gli opuscoli sono stati prodotti in un milione di copie e spediti nelle scuole, comuni, province e regioni oltre che a tutti i parlamentari. E ancora Scientology sta dietro alle “marce di protesta” organizzate contro la psichiatria a Cagliari, Verona e Torino, dal settembre 2006, così come dietro la mostra itinerante sui danni della psichiatria arrivata fino a Trieste. Un caso analogo riguarda Pordenone, dove il presidente della Provincia Alessandro Ciriani è apparso sul sito di Scientology e ha poi smentito rapporti col culto di Hubbard. Rapporti che certamente non ha mai intrattenuto il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, sebbene dal sito del Ccdu giungano apprezzamenti in tempo reale alla circolare che invita a evitare i test, come chiesto da Scientology. Contatti in Piemonte anche con la presidente delle Pari opportunità del Comune di Torino, Lucia Centillo del Pd, che ha lavorato al fianco del Ccdu per la Maratona europea dei diritti dell’uomo. “Mai avuto brutte esperienze, anzi facevano lezione di italiano agli stranieri”. Altro caso riguarda il sindaco di Padova, citato sulla rivista ufficiale “Scientology News” numero 34 (la data non viene mai riportata) come “salito a bordo”, che nel gergo significa affiliato. In Comune, però, Flavio Zanonato non ne sa nulla: “Il sindaco è stato avvicinato da un esponente di Scientology che gli ha regalato un libro. Non conosce quella persona”, taglia corto il portavoce Antonio Martini.
Droga e Narconon
Altro cavallo di battaglia è la lotta alla droga. Così sono nate le comunità terapeutiche Narconon (Non narcolessia), che attraverso un “rundown” a base di saune, integratori, vitamine promettono di aiutare i tossicodipendenti a uscirne. In Italia i centri sono sei e ognuno sogna l’accreditamento in Regione per stipulare convenzioni con le Asl. E non gli sarà parso vero quando il Dipartimento contro le tossicodipendenze guidato da Carlo Giovanardi li ha convocati, come il gruppo Abele o San Patrignano. Salvo poi fare una mezza marcia indietro, non appena denunciato il legame con Scientology, e sottolineare come fosse solo un invito formale, dovuto al fatto che uno dei centri Narconon è iscritto all’albo degli enti ausiliari della Puglia. Iscrizione, questa, avvenuta nel 2005, nel periodo di interregno tra Fitto e Vendola. E che finora non ha portato convenzioni, come conferma la Asl di Lecce, provincia dove opera Il Gabbiano, il centro riconosciuto.
Fra tsunami e terremoti
Sulle riviste di Scientology sono ritratti mentre soccorrono gli scampati dell’uragano Katrina e dello Tsunami, facendo proseliti. Ma li troviamo con le stesse T-shirt gialle in Abruzzo, fra le tende del terremoto, assieme alla Protezione civile di Guido Bertolaso: sono gli uomini dalla croce giallo-azzurra della Procivicos, i volontari guidati da Giuseppe Cicogna, membro di Scientology. Dal 6 aprile scorso, lavorano nella tendopoli aquilana di San Giacomo, alternando 3-4 volontari (“Ormai solo uno”, secondo la Protezione civile). Oltre a garantire la mensa per 400 sfollati, Procivicos si occupa di fare doposcuola nelle tende assieme agli insegnanti, usando “il metodo educativo del filosofo Ron Hubbard”, come si può leggere nel loro comunicato. Un ministero che Scientology ha espugnato è l’Istruzione. Nel 2005, con Letizia Moratti, Applied Scholastic riuscì a farsi accreditare fra gli enti che formano gli insegnanti. L’accredito è durato fino al 2008, quando il ministro Giuseppe Fioroni ordinò un’ispezione, cui seguì la revoca. Mossa che non è andata giù ai “formatori”. Si sono rivolti al Tar (che ha dato ragione al ministero) e ora attendono il Consiglio di Stato. Intanto, però, Applied qualcosa ha portato a casa: vantandosi del bollino blu ministeriale, ha offerto corsi ai professori delle scuole pubbliche di tutta Italia, da Milano a Catania. Questo episodio non è l’unico che porta alla Moratti. Quest’anno alla Stramilano, gli amanti del jogging si sono trovati nello zainetto un opuscolo della setta. Chi l’ha messo non è dato sapere.
Imprese nel mirino
Scientology punta anche alle imprese. Wise (World Institute of Scientology Enterprises) si allarga e detta regole sempre più rigide. Al punto che la più grossa società che ne faceva parte, la bolognese Mind Consulting di Paolo Ruggeri, un centinaio di dipendenti, si è trovata di fronte al divieto di utilizzare testi diversi da Hubbard per fare consulenze. “L’obiettivo della collaborazione era cambiato: dovevo fare adepti. Allora ho detto basta”, spiega l’imprenditore. Che viene subito dichiarato “persona soppressiva”, secondo il dizionario di Dianetics “persona che cerca attivamente di sopprimere o danneggiare Scientology”. La setta produce una lettera, datata 24 gennaio 2006, che dichiara la “disconnessione”. Morale: una quindicina di dipendenti, adepti della setta, si licenziano. Meccanismo che Scientology attiva anche fra genitori e figli, in caso di opposizione alla chiesa. Tanto che sul sito Allarme Scientology di Simonetta Po, il più cliccato sull’argomento, si moltiplicano i casi. Nell’ultimo rapporto Wise trapelato figuravano iscritte 245 aziende.
I fondi esteri
Se la setta è il cuore e i front group sono le ramificazioni, il collante del sistema è la Ias. Il compito è raccogliere soldi. Milioni di euro l’anno. In cambio una coppa o una medaglia. Per volare al quartier generale in Florida, o al maniero inglese di Saint Hill, decine di italiani staccano assegni. “È un contributo e lo si vive come tale”, ribatte Luigi Brambani, dell’Ufficio affari pubblici di Scientology. Eppure c’è un listino: si parte con “l’obolo” da 5 mila dollari per “Sponsor”, fino a 10 milioni per “Patron Laureate”. Ma dove finiscono questi soldi? E i bonifici che ogni giovedì, alla chiusura del bilancio delle 14, le org versano? “L’espresso” ha potuto ricostruire alcuni passaggi, garantendo l’anonimato a un adepto pentito, che non ha lasciato Scientology. “I conti affidati a un Fbo (Financial Bank Officer) sono due, come definito da Hubbard”, rivela il membro dello “staff”. Fra milioni che se ne escono, lamenta di essere sottopagato “50-60 euro a settimana per lavorare dalle 9 alle 23”. La contabilità rispetta precise direttive: il primo conto, “abbreviato Gbs (Gross Bookshop Sales), raccoglie i fondi dalle vendita di libri, dvd e materiali vari”. I soldi dell’auditing finiscono su un secondo conto, abbreviato Gi (Gross Income), entrate lorde. Una percentuale viene trasferita negli Usa, il 15-30 per cento serve a pagare lo staff, quando ci sono abbastanza soldi per il resto. Il rimanente è suddiviso fra organizzazione, emergenza-disastri, bollette, affitti e mutui. Poi c’è il grosso: i soldi della Ias. Che finiscono in un contro estero utilizzato da Flag, la chiesa madre in Florida. “In Italia, ogni settimana, girano cifre fra i 200 e i 400 mila euro, senza le donazioni”.
Gli 007
A vigilare sulla setta ci pensa il Dipartimento 20, da cui dipendono sicurezza esterna e interna. C’è un nucleo per i sondaggi e uno per i rapporti con le amministrazioni. C’è poi la sezione del Ccdu, Unità per i diritti umani e attività di riforma sociale. Prepara i kit per la formazione dei nuovi gruppi di facciata, recluta e addestra i volontari. Molti fuoriusciti denunciano che Scientology, durante le sedute, tenga traccia delle “confessioni” che il fedele fa, collegato a un E-meter, un macchinario in vendita a 4-5 mila euro, che secondo la chiesa “localizza le aree di sofferenza spirituale”. Ne deriva che l’elenco di azioni del passato che a volte contiene anche notizie di reato, preferenze sessuali, comportamenti deplorevoli, viene conservato dalla setta. Come viene poi usato? Secondo la denuncia di Giacomo Sotgia, ex adepto di Gorizia, che ha chiesto e ottenuto la distruzione degli archivi a suo riguardo, “usano i dati come arma per impedirti di uscire. Compito assegnato sempre allo staff del Dipartimento 20”. Non è così secondo Brambani, che difende i registri: “Quando una persona aderisce legge un documento e lo approva. C’è scritto che qualora decidesse di ricevere consulenza pastorale, il ministro terrà traccia di tutti gli avanzamenti”. Detrattori, accusa quindi la setta. Sopravvissuti, ribattono i fuoriusciti. Attirati spesso dai gruppi di facciata “indipendenti”. E poi intrappolati nella ragnatela, che vede al centro una cosa sola: Scientology.
(L’Espresso, 23/9/2009)