update / Il Déjà Vu del Riformista, 3.1

Dove il Giornale definisce (giustamente) “timide” le reazioni del ministero degli Esteri.

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Ma la Farnesina promette «tempi rapidi»

di REDAZIONE

Prime timide reazioni del ministero degli Esteri all’articolo del Riformista di ieri che accusava la Farnesina di ritardare, da tempo, l’apertura degli archivi di Bad Arolsen (relativo alle vittime dei crimini nazisti). Il ministero degli Esteri senza replicare direttamente alle accuse ha fatto sapere che: «Nel condividere pienamente la necessità di una tempestiva attuazione dei Protocolli per l’apertura degli archivi» da parte italiana «è stato stabilito che il processo di ratifica avverrà in forma semplificata e in tempi rapidi». Una risposta che non spiega l’atteggiamento ostruzionista tenuto sin qui, che è passato addirittura dall’ignorare gli emendamenti all’accordo, firmati nel 2006 dal nostro ambasciatore a Berlino, Antonio Puri Purino. Più decisa la reazione delle Assicurazioni Generali, presentate nell’articolo, assieme alla Santa Sede, come alcuni dei possibili «promotori occulti» delle resistenze italiane. Dalla Sede di Trieste il portavoce delle Generali ha dichiarato: «Non abbiamo interesse ad evitare l’accesso alla documentazione di Bad Arolsen, ci siamo anche mossi alcuni giorni fa con una richiesta formale per sollecitare lo scioglimento dei vincoli su qualsiasi documento che possa favorire la trasparenza e consentire di ricostruire la posizione degli eredi dei nostri clienti…». Una posizione che le Generali hanno già assunto relativamente alle class actions intentate nei tribunali americani per ottenere la liquidazione delle polizze stipulate prima della Shoah. Quanto a quantificare gli effetti che la nuova documentazione potrebbe avere sulla liquidazione delle vecchie polizze e sulle finanze del gruppo: «Non è quantificabile attualmente, non è affatto sensato fare previsioni drammatiche…». Quanto al Vaticano chiamato in causa sui supposti legami «nazisti-Santa sede», che potrebbero giustificare pressioni sul governo italiano, non ci sono stati commenti ufficiali. Nonostante il riserbo fonti autorevoli lasciano però trapelare che l’ipotesi è ritenuta priva di qualsiasi fondamento.

(Il Giornale, 9/8/2007)