Dove l’anonimo Riformista risponde argutamente al polemico corsivo di Europa: rivendicando la superiore qualità dei propri lettori, e attribuendosi il merito di aver fatto “precipitare la soluzione del problema” da parte dell’amica Farnesina. Allo stato attuale – oltre tre mesi dopo l’orgoglioso annuncio di una “procedura accelerata” – l’unica cosa che è “precipitata” sulla (mancata assunzione di) responsabilità italiana nell’affaire Bad Arolsen, beh, è il silenzio.
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REPLICA / Pochi lettori, tanto onore.
di ANONIMO
Robin, sulla prima pagina di “Europa”, ci fa i complimenti per l’inchiesta sull’archivio di Bad Arolsen. Ne siamo felici. Lo stesso Robin, però, aggiunge che essa era stata già letta dai 390 mila lettori (lui non si scusa per la ripetizione, noi sì) dell’”Espresso”, che sono più dei duemila che, pare di capire, il corsivista di “Europa” attribuisce al “Riformista”. Che dire? I numeri sono numeri e i nostri duemila (che comunque sono, a voler essere precisi, un bel po’ di più) a confronto dei 390 mila lettori dell’”Espresso” appaiono in effetti un po’ pochini. Ci consoliamo pensando che faremmo certamente una figura migliore se le nostre cifre venissero confrontate con quelle del giornale di Robin. Quanto alla sostanza, è vero che molte delle questioni sollevate sul “Riformista” corrispondevano a quelle evocate dall’”Espresso”. Capita, quando due giornali affrontano lo stesso argomento. Resta il fatto che l’inchiesta del nostro giornale, a differenza dell’altra, ha fatto precipitare la soluzione del problema, visto che la Farnesina ha deciso l’altro ieri l’adozione di una procedura accelerata per la ratifica dei protocolli di Bad Arolsen. Evidentemente il ministro degli Esteri e i suoi collaboratori sono tra i duemila lettori del “Riformista” e non tra i 390 mila dell’Espresso. E poiché, come si dice, contano i risultati…
(Il Riformista, 10/8/2007)