Questo libro, per ammissione degli stessi autori, è fatto prendendo solo notizie dagli ex-membri che hanno abiurato pubblicamente e con astio, ovvero gli “apostati”, individui che la letteratura di molti sociologi definisce inaffidabili.
di Chiesa di Scientology di Roma
NDA: Ripubblichiamo qui di seguito la risposta della Chiesa di Scientology di Roma all’articolo apparso su Libertiamo (“Libero arbitrio o libertà di farsi manipolare?”, vedi rassegna stampa). Cogliamo l’occasione per rinnovare, anche pubblicamente, il nostro invito alla Chiesa di Scientology – come del resto a tutti i rappresentanti ufficiali degli altri gruppi presi in esame dalla nostra inchiesta – a inviarci una sua recensione ufficiale del nostro libro, che saremo eventualmente lieti di “postare” sul nostro sito in sostituzione della presente.
Tanto si trova nel saggio del professor Bryan Wilson, Professore Emerito di Sociologia all’Università di Oxford: «In generale, l’apostata ha necessità di auto-giustificarsi. Tenta di ricostruire il proprio passato, di farsi una ragione delle proprie precedenti adesioni, e di biasimare coloro che prima erano i suoi compagni più vicini. Abbastanza comunemente, l’apostata ha imparato a narrare una “storia atroce” per spiegare in che modo, tramite manipolazione, malizia, coercizione o inganno, egli venne indotto a unirsi o a restare in un’organizzazione che ora rinnega e condanna. Gli apostati, sotto i riflettori della stampa scandalistica, di quando in quando hanno cercato di realizzare profitti dai racconti delle loro esperienze grazie a storie vendute ai giornali…».
Continua il prof. Wilson: «Gli studiosi hanno un po’ alla volta riconosciuto le “storie atroci” come carattere distintivo dell’apostata, e sono anche giunti a considerarle come una categoria di fenomeni chiaramente riconoscibile».
Si tratta di un meccanismo sociale che sebbene, a volte, possa essere ameno da ascoltare, non è il modo giusto e serio per arrivare alla verità.
Perché allora si va a sentire solo chi è scontento? Sarebbe come sentire la moglie inasprita che ha lasciato il marito, o viceversa, e solo perché lei o lui dice che l’altro era un traditore, lo si giudica tale, a dispetto di ogni altra prova contraria. Questo vuole dire fare inchieste? No, questo vuol dire fare inquisizioni.
Le fonti citate nel libro a proposito di Scientology sono state smentite da recenti decisioni da parte della Magistratura. Eppure si continua a fare “giornalismo dietrologico”. La domanda è: “A chi giova?”.
Può accadere che persone intolleranti di professione credano di dare un servizio alla comunità, lanciando “l’allarme sette”, ma non fanno altro che diffondere l’odio e l’intolleranza (anche i primi cristiani erano accusati di essere una “setta mangia bambini nemica dell’umanità”).
Perché non si è chiesto ai milioni di Scientologist nel mondo che traggono benefici spirituali e stanno meglio nella vita grazie a Scientology?
Si sa ormai che parlare di Scientology fa sempre notizia. Ma almeno che si riportino tutti i fatti e non solo conclusioni “logiche” basate su pochi “fatti alterati” presi dalla bocca di chi festeggerebbe se potesse vedere morto e finito domani il movimento che fino a ieri ha aiutato e da cui ha ricevuto l’aiuto.
E’ ovvio che, ora, alcuni di loro, credendo di doversi giustificare agli occhi degli altri e di dover rispondere alla domanda, “ma che ci sei stato a fare così tanto tempo e come mai vi hai contribuito così tanto?”, non possono che rispondere “ero condizionato, una povera vittma…ma ora mi sono svegliato”. Bene quand’è che queste persone dicevano la verità, mentre erano partecipi del movimento, o adesso?
Quanto al vuoto legislativo, qui si fa il vero lobbismo a favore di qualche gruppo cui gioverebbe l’esistenza del plagio e della conseguente necessità di perizie per accertare qualcosa che non esiste.
Quanto alla Francia, il laicismo fanatico materialista sta prevalendo. La legge “contro la “messa in stato di soggezione”, o come altro la si vuole chiamare, nel parere dei sociologi, rischia di essere forte coi deboli e debole con i forti, ed è stata criticata da molti sociologi ed esperti di religioni. Si legge in un articolo pubblicato sul sito del CESNUR a firma del sociologo professor Massimo Introvigne, suo direttore: “La nostra opposizione al disegno di legge contro la manipolazione mentale non deriva dal desiderio di difendere questo o quello specifico movimento o associazione. La legge è sbagliata, inutile e pericolosa in via generale, e minaccia la libertà religiosa di tutti i cittadini, cattolici o non cattolici”. In Spagna sono stati considerati “sette perciolose” anche alcuni gruppi cattolici, tra cui i Legionari di Cristo, che invece nella loro università di Roma, la Regina Apostolorum, hanno ospitato convegni a “favore del plagio in Italia”.
Ma chi sono questi esperti? Da chi si documentano?
Il codice penale della maggior parte delle nazioni europee prevede già le tutele necessarie per incriminare chi si macchia di colpe che, è bene ricordarlo, non sono mai commesse in nome della religione, ma come riferisce la Costituzione Italiana sono a responsabilità individuale. Invece qui si vuol fare il processo alle idee. Una nazione democratica, come è l’Italia (vedere articoli 8, 19, 20 della Costituzione), difende con le sue leggi le minoranze per dirsi veramente democratica e libertaria.
Sempre per rimanere nei fatti, la Chiesa di Scientology in Italia, dopo un processo durato un ventennio, non solo ha dimostrato la sua estraneità alle accuse, di cui scrive Linguiti, che non completa però l’informazione, e quindi diffama e disinforma, ma, con sentenze emesse “nel nome del popolo italiano”, è stata liberata dalle stesse e riconosciuta nella sua natura di ente religioso (sentenza n. 1329 dell’8.10.97 della Corte Suprema di Cassazione e sentenza n.4780 del 5.10.2000 della Corte d’Appello di Milano).
Certo, questa replica è dura, ma lo è in proporzione alla gravità delle falsità riportate e delle possibili spiacevoli conseguenze discriminatorie nei confronti di cittadini italiani a cui la Costutizione riconosce il diritto di praticare liberamente la propria religione.
LIBERTIAMO si propone di sostenere le libertà fondamentali, ma sta dando spazio alla promozione di un libro che invece vuole negarle, creando un falso allarme su un falso problema. Riguardo a Scientology, gli autori del libro hanno sentito solo 2 aposatati, negando le migliaia di cittadini di ogni età, ceto sociale e professione che sono ben contenti di continuare a praticare Scientology. Questo è sostenere l’intolleranza non le libertà fondamentali.
(Chiesa di Scientology di Roma, 20/4/2011)