ATTUALITA’ / Italiani che arrivano, altri che partono. Tutti con uno stesso obiettivo: lasciarsi alle spalle il peso del fisco.Il problema è sentito soprattutto da chi non può nascondere i propri affari nemmeno nel Principato della privacy blindata: uomini di spettacolo e star dello sport. Molti di loro stanno ancora combattendo contro l’assedio lanciato nel 1999 dall’Agenzia delle entrate, quando l’allora ministro Vincenzo Visco dichiarò guerra al santuario monegasco. In questi anni alcuni hanno preferito la ritirata, sfruttando la protezione offerta dallo scudo tremontiano.Katia Ricciarelli e Luciano Pavarotti, per esempio, hanno fatto marcia indietro, rinunciando alla residenza nello staterello dei Ranieri. Altri invece con spirito sportivo non mollano e vanno avanti nel duello con l’erario. Gli alfieri della resistenza sono Mario Cipollini, Max Biaggi, Loris Capirossi, Alberto Tomba. Nella stessa posizione anche personaggi dello showbusiness come Ezio Greggio e Daniela Zuccoli, moglie e collaboratrice professionale di Mike Bongiorno. Una pattuglia in fuga sulla corniche, inseguita dai contenziosi. L’ex campione del mondo di ciclismo Cipollini, nonostante viva e si alleni a Lucca, insiste col rivendicare davanti ai funzionari del fisco la residenza monegasca. Sulla base degli accertamenti delle Fiamme Gialle gli è stato però contestato di non avere pagato le tasse su 5 milioni di euro: un’imposta evasa da un milione, solo nel periodo 2001-2005. All’Ufficio delle entrate non è rimasto che pignorare coppe, targhe, biciclette e altri beni per recuperare almeno una parte di quanto dovuto.Anche il romagnolo Capirossi non intende alzare bandiera bianca: il contenzioso va avanti da almeno quattro anni, ma lui continua a sostenere di vivere tra le stradine tortuose del Principato, di sicuro un buon circuito di prova in vista dei gran premi. Molti hanno capito che la rocca non avrebbe tenuto lontano i finanzieri: meglio venire a patti con le imposte e rimpatriare. Andrea Bocelli, per esempio, nell’aprile 1997 aveva messo su casa nel dominio dei Grimaldi. Poi sono arrivati i rilievi della Finanza: un danno doppio, perché rischiava di offuscare l’immagine di uno dei simboli dell’italianità da esportazione.
Così, approfittando del condono voluto da Giulio Tremonti nel 2003, Bocelli è tornato a casa: lo scorso anno ha chiuso ogni vertenza con le Finanze. Un bentornato in Italia è stato dato anche a Katia Ricciarelli, che dalla carriera lirica adesso è passata a incursioni nel cinema e nella tv, i cui conti sono già stati saldati sancendo la fine della permanenza più che decennale nel Principato.
Infine è doveroso menzionare il più famoso, Luciano Pavarotti, la cui tregua col fisco fu addirittura festeggiata insieme all’ex ministro Ottaviano Del Turco. Il tutto in attesa di qualche altro figliol prodigo.
(L’Espresso, 3/8/2007)