OCCULTO ITALIA / Il volume di Del Vecchio e Pitrelli è una radiografia delle “scuole” come Scientology, Damanhur e Soka Gakkai, che attecchiscono con sempre più successo nel mondo. Ma attenzione a parlarne male.
di Andrea Di Consoli
La nostra viene definita da molti studiosi società secolarizzata, disincantata, nichilista, impoverita da relativismo filosofico e da pernicioso agnosticismo illumistico. Eppure, mentre le religioni storiche sembrano subire un arretramento “numerico”, nel nostro Paese nascono e attecchiscono fenomeni pseudo-religiosi di natura settaria (per non parlare della magia, che viene praticata, in Italia, da migliaia di persone). Cosa sta succedendo, quindi, in Italia? Ci dà qualche informazione a tal riguardo l’interessante e, per molti versi inquietante libro-inchiesta Occulto Italia (Bur Rizzoli, 507 pagine, prefazione di Lucia Annunziata) dei giornalisti Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli.
Questo libro è una radiografia capillare e approfondita di quelle sette pseudo o para-religiose che assi spesso si formano intorno alla leggenda o al culto di un “santone”, di una “guida” o di un vero e proprio “sacerdote”, e che riescono a fare proseliti e ad attecchire in numerosi paesi del mondo. E le principali “sette” che Del Vecchio e Pitrelli indagano e raccontano sono Damanhur, Scientology, Ontopsicologia, Soka Gakkai e Umanisti. Molte di queste sigle o “scuole” sono conosciute per essere state al centro di vicende giudiziarie, altre perché tra i loro “apostoli” vi sono nomi dello star-system internazionale, altre ancora perché alcuni big della politica italiani li hanno incrociato durante il proprio percorso propagandistico.
Da dove iniziare? Forse proprio dalla più bizzarra e “nostrana” di queste sette, ovvero Damanhur (nome di origine egizia), la cui sede è nei pressi di Torino, in Valchiusella, dove il guru Oberto Airaudi (che si fa chiamare Falco) ha messo su negli ultimi decenni una setta di persone totalmente dedite al culto della comunità chiusa, del bene naturale, tanto che in gran segreto i suoi fedelissimi hanno costruito, trent’anni or sono, un enorme Tempio sotterraneo (visitato, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi, Sting e Alfonso Pecoraro Scanio), dove l’attrazione principale, par di capire leggendo il libro, è una fantomatica foglia tecnologica che, a toccarla, emette
suoni rilassanti e “panteistici”.
Altra setta curiosa e inquietante è quella di tal Antonio Meneghetti, fondatore (con precedenti penali) di Ontopsicologia, tra i cui seguaci c’è il vj Andrea Pezzi […]. Cosa fa, in sostanza, questo Meneghetti? Si presenta come una sorta di liberatore delle energie vitali inespresse dell’io, e quindi induce i suoi (spesso giovani) “adepti” a rifiutare e a recidere legami (finanche famigliari) pur di realizzare il proprio io, il proprio successo personale.
Più internazionali, invece, sono le sette Scientology e quella buddista di Soka Gakkai: la prima – che, lo ricordiamo, fu fondata da L. Ron Hubbard, che scrisse il testo “fondamentale” Dianetics – ha tra i suoi seguaci nomi altisonanti quali John Travolta e Tom Cruise; la seconda, invece, è balzata agli onori delle cronache allorquando la cronista de Il Riformista Anna Mazzone, il 24 febbraio del 2010, rivelò che una sua illustre seguace, l’attrice comica Sabina Guzzanti, durante un raduno di preghiera organizzato a casa sua, espresse, pregando [sic!] , un suo intimo desiderio, ovvero «la morte di Silvio Berlusconi»: cosa per la quale pregava col cuore ogni santo giorno.
Ora, al di là di queste notazioni di colore, colpisce molto, di questo libro-inchiesta, il fatto che spesso queste sette hanno un’organizzazione di tipo verticistico e aziendale, mentre una delle principali contraddizioni che emerge – data per scontata la buona fede dei santoni e dei loro discepoli – è che buoni propositi universalmente riconosciuti (cambiare il mondo, ecologismo, solidarietà, guarigione, serenità, libertà, ecc.) vengono perseguiti e realizzati attraverso il plagio psicologico, la richiesta dell’ubbidienza e della sottomissione, di donazioni fraudolente, di impoverimenti coatti e, soprattutto, attraverso una scaltra “politica” di accredito, non so- lo presso la stampa e i media in generale, ma anche presso politici ed enti istituzionali.
Tanto per dire, una delle cose più sconvolgenti che Occulto Italia rivela è che Scientology usa schedare i proprio nemici, mettendo in atto – sempre a dar retta al libro – strategie di diffamazione e di screditamento nei confronti di chi esprima in pubblico le proprie perplessità intorno alla “religione” hubbardiana. E questo, si badi, non lo dicono Del Vecchio e Pitrelli, ma le inchieste giudiziarie e le tante testimonianze raccolte nel libro dei “fuoriusciti”, tutta povera gente che racconta di come la ricerca del paradiso, assai spesso, conduca dritti all’inferno.
(Il Riformista, 17/6/2011)