Joe Pistone ovvero Johnny Depp

Stefano Pitrelli, L’Espresso

 

PRIMO PIANO / Joseph ‘Joe’ Dominick Pistone nasce nel 1939 in Pennsylvania e trascorre la sua giovinezza a Paterson, nel New Jersey, dove nel 1965 si laurea in antropologia.

Per un po’ fa l’insegnante, poi entra nell’Office of Naval Intelligence. Allo scoccare dei trent’anni inizia a lavorare per l’Fbi come agente speciale. La sua conoscenza del siciliano (parlato in famiglia) e della cultura mafiosa (che aveva respirato nelle strade della sua cittadina natale) lo rendeva perfetto per missioni d’infiltrazione. Come quella, famosa, che poi gli verrà affidata nel 1976, e che lo vedrà assumere l’identità di Donald ‘Donnie’ Brasco: l’operazione ‘Sun-Apple’.
I rapporti tessuti in quei sei lunghi anni sotto copertura da ‘Donnie Brasco’ con i Bonanno, una delle cinque famiglie della cupola di New York, portarono alla condanna di 120 mafiosi e a 200 incriminazioni. Particolarmente importanti erano stati i legami stretti con l’allora capo Dominick ‘Sonny Black’ Napolitano e con l’uomo che gli era stato affidato come mentore, Benjamin ‘Lefty Guns’ Ruggiero. Fu il colpo più grande mai subìto da Cosa nostra negli Usa. E per cercare di vendicarsi, la mafia mise sulla testa dell’agente una taglia di mezzo milione di dollari: all’epoca una cifra enorme.
Pistone racconta la sua vita undercover in un libro del 1987, dal quale dieci anni dopo il regista Mike Newell ha tratto ‘Donnie Brasco’. Un film culto con Johnny Depp protagonista e Al Pacino nei panni di ‘Lefty’. Nel 2004 esce il secondo libro, ‘The Way of the Wiseguy’. Dell’anno scorso, invece, ‘Donnie Brasco: Unfinished Business’, un seguito che è costruito sui documenti processuali dell’epoca, oggi desecretati.

(L’Espresso, 1/2/2008)