Commissione Giustizia del Senato, audizione di Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli

Il 9 maggio 2012, su invito della Commissione Giustizia del Senato, Stefano Pitrelli e Gianni Del Vecchio sono stati chiamati in audizione, a seguito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli, con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette “sette”. Qui di seguito il resoconto sommario dell’audizione. L’audio integrale dell’audizione si può invece ascoltare cliccando qui

Legislatura 16º – 2ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 315 del 09/05/2012 – GIUSTIZIA (2ª)

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

315ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

BERSELLI

Intervengono, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, il dottor Piergiorgio Giacovazzo, la dottoressa, Maria Nicoletta Gaida, la signora Sara Sabucci, la signora Gabriella Monaco, la signora Maria Pia Gardini, il dottor Stefano Pitrelli e il dottor Gianni Del Vecchio.

La seduta inizia alle ore 14,10.

 

SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI

Il presidente BERSELLI comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito interno e la trasmissione radiofonica, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

Avverte, inoltre, che della procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico, che sarà reso disponibile in tempi brevi.

Per quanto riguarda la signora Gardini, il Presidente avverte che la sua audizione si svolgerà attraverso una connessione in video conferenza.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli, con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette “sette”: audizione di esperti in materia e di soggetti coinvolti in esperienze di manipolazione mentale.

Riprende l’indagine conoscitiva sospesa nella seduta dell’8 novembre scorso.

Il presidente BERSELLI introduce le audizioni odierne ricordando le tematiche oggetto della indagine conoscitiva. Dà quindi in primo luogo la parola alla signora Gardini, la quale è collegata con la Commissione in video conferenza.

La signora GARDINI riferisce della sua lunga esperienza all’interno di Scientology. Al riguardo, fa presente di essersi avvicinata a tale setta         su impulso della figlia, la quale a sua volta si era accostata a Scientology in seguito alla permanenza nella comunità terapeutica di recupero dalle tossicodipendenze Narconon. Tale comunità di recupero, così come altre società ed associazioni, impegnate in altri settori sociali, costituisce un’articolazione del movimento scientologico. Si sofferma indi sulla propria esperienza all’interno della setta, per la quale ha prestato la propria attività fino a raggiungere contatti con gli organi di vertice. Per l’espletamento di corsi e per donazioni la setta in questione ha nel corso degli anni preteso il versamento di circa 1.840.000 dollari, attualmente Scientology ha avviato un giudizio nei suoi confronti con una richiesta di risarcimento danni per diffamazione di circa 2.000.000 di euro. Si sofferma poi sulla articolazione della setta, all’interno della quale si distingue lo staff di coloro che prestano la propria attività per Scientology dal pubblico, cioè coloro che acquistano servizi o partecipano a corsi. Dopo la scomparsa della propria figlia, fa presente di aver tentato di uscire dalla setta, chiedendo la restituzione di quanto versato. Di tale esperienza e delle analoghe situazioni nelle quali si sono trovati altri fuoriusciti precisa di aver dato conto in due libri. Conclude, auspicando che si giunga alla approvazione del disegno di legge n. 569 che introduce il reato di manipolazione mentale. Non si comprende infatti come sia stato possibile distinguere dal semplice disturbo assillante condotte che costituiscono il reato di stalking e non si possa invece fare altrettanto con riguardo a fenomeni come quello di cui è stata vittima.

Pongono quindi quesiti alla signora Gardini il presidente BERSELLI, i senatori BRUNO(Per il Terzo Polo:ApI-FLI), MUGNAI(PdL), LI GOTTI(IdV), PERDUCA(PD), Maria Alessandra GALLONE(PdL), CHIURAZZI(PD).

La signora GARDINI fornisce in primo luogo chiarimenti in ordine alla attività da lei prestata all’interno della setta di Scientology e dei compensi miserrimi, ad essa riconosciuti. Ribadisce che il proprio ingresso nella setta è stato veicolato dalla precedente adesione della figlia, la quale peraltro era sposata con un membro della setta stessa. L’adesione alla setta, infatti, era stata per lei l’unica possibilità per poter continuare ad intrattenere rapporti con la figlia. Vani si sono rivelati i suoi tentativi di spingere la figlia ad uscire dalla setta nella quale questa riponeva piena fiducia. Nel corso della sua permanenza all’interno di Scientology precisa di aver per ben tre volte tentato di fuoriuscire, finendo ogni volta di farvi ritorno, sempre in ragione del ricatto emotivo.

Ella precisa inoltre di aver provato sempre scarso ascolto da parte delle autorità: in Italia infatti le è sempre stata opposta l’esistenza di una sorta di vuoto legislativo, mentre negli Stati Uniti nonostante vi siano state da anni indagini del FBI sul conto di Scientology sfociate anche in azioni giudiziarie, non vi è dubbio che questa organizzazione – che ha ottenuto a fini fiscali il riconoscimento dello status di religione e che ha adepti estremamente in vista, in particolare nello star system – goda di una posizione quanto mai privilegiata.

Peraltro ella precisa che anche adepti di elevato profilo sociale non hanno di fatto un ruolo di protagonisti, riservato al ristrettissimo vertice di questa organizzazione a carattere assolutamente piramidale.

Prende quindi la parola la signora MONACO che racconta la sua esperienza con la comunità Arkeon. Si tratta di quella che lei definisce come una “psicosetta” con la quale  entrarono in contatto  dapprima suo marito, e poi lei stessa alla fine del 2003.

Ella racconta come suo marito, sottoposto a tecniche dapprima di fidelizzazione e poi di vera e propria manipolazione mentale, sia diventato in breve del tutto dipendente dall’organizzazione, tanto che, nel giro di poche settimane, ha lasciato il proprio lavoro, ha cambiato città e ha abbandonato lei stessa dopo che si era rifiutata di continuare a far parte del Gruppo, a seguito di un’esperienza estremamente traumatica, culminata in una aggressione sessuale di gruppo effettuata pubblicamente con il pretesto di far rivivere in modo catartico presunti episodi di molestie sessuali infantili che il maestro cui era stata affidata pretendeva di aver individuato nel suo inconscio, secondo una sperimentata tecnica di manipolazione mentale adottata dal gruppo.

La signora Monaco dà quindi conto del fatto che, dopo che lei si era scontrata per ben tre anni con una sostanziale mancanza di collaborazione da parte delle autorità, nel 2006 la procura della Repubblica di Bari, città dove ha sede la psicosetta, ha dato avvio ad un’inchiesta sfociata in un processo, per il quale si attende l’emissione della sentenza fra qualche settimana, per i reati di associazione a delinquere, truffa, violenza privata ed esercizio abusivo della professione. Tutti reati peraltro, salvo il primo, destinati ad andare in prescrizione. Peraltro ella ha dovuto subire due querele per diffamazione da parte di Arkeon, entrambe concluse con un non luogo a procedere.

La signora Monaco mostra quindi alla Commissione alcuni filmati realizzati da “maestri” fuoriusciti da Arkeon e prodotti dall’accusa come prove nel processo, che mostrano le traumatiche tecniche di manipolazione mentale utilizzate dalla comunità.

Rispondendo a quesiti dei senatori SERRA(UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), MUGNAI(PdL), LI GOTTI(IdV), PERDUCA (PD) e BRUNO(Per il Terzo Polo:ApI-FLI), la signora Monaco fa presente in primo luogo che le persone che si rivolgono ad un gruppo come Arkeon siano solitamente soggetti in una fase difficile della loro esistenza e che ritengono di aver bisogno di aiuto, anche se in molti casi si aderisce semplicemente per seguire un parente o per la pressione esercitata dall’ambiente, come accade ad esempio quando il datore di lavoro è adepto della psicosetta; tuttavia ella ritiene che chiunque possa potenzialmente essere assoggettato, ed anzi che lei stessa avrebbe con più difficoltà esercitato il proprio senso critico se l’approccio della setta nei suoi confronti fosse stato, come di solito avviene, più graduale.

Nel ribadire poi di essere stata più volte scoraggiata dalle Forze di polizia dall’intentare da sola una battaglia legale contro una organizzazione così potente, ella fa presente che, nel caso di Arkeon, i soggetti approcciati sono prevalentemente persone di buon livello culturale ed economico, dalla cui disponibilità l’Associazione ricava ingenti profitti. Fa inoltre presente che le attività di manipolazione mentale sono favorite dall’uso di sostanze psicotrope, sicuramente bruciate nel corso di cerimonie collettive ma che ella non esclude possano essere aggiunte a cibi e bevande, nonché dall’imposizione di una dieta fortemente squilibrata.

La signora SABUCCI dà conto della drammatica esperienza vissuta, dal 1998 al 2001, insieme alla propria famiglia quando era ancora minorenne, all’interno di una piccola comunità pseudo religiosa attiva nella zona di Treviso. Nel ricordare le ragioni  dell’adesione a tale gruppo si sofferma sulle tecniche manipolatorie utilizzate dalla “santona” che lo guidava e sulle violenze perpetrate ai suoi danni, quali  cui la somministrazione di valium, la riduzione delle ore di riposo notturno; la sottoposizione ad un regime alimentare sregolato, nonché il controllo delle telefonate e una costante opera di denigrazione e di allontanamento dall’affetto paterno. Al riguardo segnala peraltro come tali condotte l’abbiano condotta ai limiti dell’anoressia costringendola a periodi di degenza ospedaliera. Dopo aver ricordato le vicende che hanno contribuito all’allontanamento dalla setta, si sofferma sui risvolti penal-processuali della vicenda. Tale drammatica vicenda, ricorda l’audita, infatti si è conclusa con la condanna dellaleader della setta ad un risarcimento danni in suo favore; non è stata invece possibile una condanna di natura penale, in quanto i reati contestati, al momento della sentenza, risultavano già prescritti.

Rispondendo a quesiti posti dai senatori SERRA(UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), MARITATI(PD), MUGNAI (PdL) e BRUNO (Per il Terzo Polo:ApI-FLI) precisa che la propria famiglia ha nel corso degli anni di permanenza all’interno della setta corrisposto la somma, solo formalmente a titolo di prestito, di 12 milioni di euro. Si sofferma poi sui profili attinenti alle attività lavorative prestate dalle adepte e alle tecniche manipolatorie utilizzate, quali l’allontanamento dalla sfera affettiva e la stanchezza psico-fisica.

Il dottor PITRELLI sottolinea preliminarmente come il libro “Occulto Italia” scritto con il collega Del Vecchio sia il frutto di un approccio laico al fenomeno, non essendovi alcun tipo di coinvolgimento né presente né passato, né diretto né indiretto con realtà settarie.  Illustra quindi ampiamente la legislazione francese del 2001, con la quale è stato introdotto nell’ordinamento il reato di assoggettamento. Al di là dei profili sanzionatori tale normativa prevede importanti obblighi formativi per le autorità inquirenti, alle quali sono destinati corsi di formazione ministeriale di sensibilizzazione sul rischio settario. L’impatto di tale disciplina inoltre è stato rilevante nella parte in cui ha favorito l’emersione di casi criminogeni connessi alle esperienze all’interno di sette. Si sofferma poi sull’attività lobbistica anche a livello parlamentare nazionale che talune sette stanno portando avanti. Al riguardo segnala la presentazione nel novembre del 2010 alla Camera dei deputati di un disegno di legge in materia di comunità intenzionali, il quale rischierebbe di favorire una particolare setta attiva nel nord del Paese. Conclude svolgendo considerazioni sulle tipologie di attività lavorative svolte dagli adepti e sul diverso coinvolgimento, che non necessariamente deve sostanziarsi nella corresponsione di risorse, richiesto ai membri.  Rispondendo ad una domanda del senatore MUGNAI (PdL) osserva come la capacità attrattiva di tali sette sia da ravvisarsi nello sfruttamento di situazioni di debolezza personale delle vittime.

Il presidente BERSELLI in considerazione dell’imminente inizio dei lavori dell’Assemblea propone di rinviare il seguito dell’audizione ad una successiva seduta, al fine di consentire anche al dottor Giacovazzo di mostrare il report realizzato sul fenomeno settario. Comunica altresì che tutti i contributi scritti forniti dagli auditi saranno disponibili per la pubblica consultazione.

La seduta termina alle ore 16,25.

(Senato, 9/5/2012)