ComiCon 2014, Gotham City la serie tv sugli schermi ad autunno: la città di Batman, Gordon e Bill Finger (FOTO)

Stefano Pitrelli, L’Huffington Post

BATMAN

Negli ultimi giorni camminando lungo marciapiedi costantemente affollati da turisti, fan e cosplayer, e cittadini (spesso fan e cosplayer pure loro), puoi incappare in due diversi generi di pattuglie della polizia. Quelle bianche e nere della vera città californiana, e quelle della città immaginaria di Gotham City. Cioè in pratica dei classici cabbie londinesi neri “pimpati” per l’occasione con il logo della forza di sicurezza della famosa metropoli gotica di Batman.

L’intensa campagna pubblicitaria — che da almeno una settimana ricopre anche il dorso di ogni tram, e non ti permette mai di dimenticartene — ha trovato l’apice ieri sera nella presentazione del pacchetto di mischia delle serie tv fumettistiche della Warner Bros, sugli schermi americani in autunno: a partire per l’appunto dall’ormai prossimo esordio del cupo noir poliziesco “Gotham” sulla Fox. Un prequel incentrato sul personaggio del detective James Gordon, futuro commissario alleato del Cavaliere Oscuro, in lotta con una città corrotta. Interpretato dal Ben McKenzie di The O.C., e scritto dal produttore-sceneggiatore Bruno Heller, di The Mentalist e Rome.

Tutto questo ci dice che il nome “Gotham” è diventato ormai famoso quasi quanto quello del suo più illustre cittadino. In passato Gotham City e Metropolis (la città di Superman) sono state spesso considerate solo due facce — diurna e notturna — della città di New York. Ma col passare degli anni Gotham ha acquisito un’identità sempre più indipendente. Contribuì fortemente Anton Furst, lo scenografo kubrickiano di Full Metal Jacket chiamato a progettare la città di Tim Burton nella sua pellicola dell’89, tanto che negli studios della Warner Bros ancora puoi trovarti di fronte alle riconoscibilissime facciate dei suoi edifici.

Esistono addirittura mappe, di questa “città invisibile”, mutevoli come le storie ambientate lungo le sue strade, con quartieri, parchi, ponti, palazzi e più in generale location ormai riconoscibili, come il maniero Wayne fuori città, l’Arkham Asylum, il commissariato, e così via. Una cartografia che, anche e soprattutto con Christopher Nolan, si fa sempre più protagonista delle storie che girano intorno al Cavaliere Oscuro e ai suoi comprimari.

Ma per le strade di Gotham City si aggira uno spettro, reale, quello di Bill Finger: lo sceneggiatore originale dell’uomo pipistrello, e che alla città diede il nome. Eclissato — se non spodestato — dal contratto che all’epoca il disegnatore Bob Kane firmò con l’editore. Pure nel 75esimo anniversario dell’uscita di Detective Comics #27, la prima apparizione di Batman, che incidentalmente sarebbe anche il centesimo compleanno di Finger.

A differenza di Kane, che ebbe modo di godere dei frutti e della fama del suo personaggio, Bill Finger morì nel 1974, al verde, senza un funerale o una lapide. Ma molti dei capisaldi del mito batmaniano, a partire dall’aspetto stesso del costume (vedi foto) risalgono a — o in alcuni casi, anche a — Finger, incluso il noto alias di “Cavaliere Oscuro”, il nome di Bruce Wayne, il concetto di Batmobile e Batcaverna, e personaggi come Robin e il Joker, nonchè i defunti genitori di Bruce Wayne.

Nel caso della serie presto sui teleschermi, fra i protagonisti al centro della campagna pubblicitaria ci sono Gordon, il maggiordomo Alfred, la futura Catwoman, il futuro Enigmista e il futuro Pinguino: tutti personaggi che comparvero proprio in numeri da lui sceneggiati. Come la stessa storia delle origini di Batman, l’omicidio dei coniugi Wayne, che per inciso sarà al centro della prima puntata del telefilm.

Ma quest’anno, al Comic-Com, che è al centro di tutto ciò che accade nell’industria culturale del pop, qualcosa sta cambiando. Per la prima volta, e proprio in occasione del 75esimo anniversario del personaggio, giovedì scorso la più importante fiera del settore ha ospitato una conferenza dal titolo: “Spotlight on Bill Finger, the Co-Creator of Batman”, ospite speciale la figlia di Finger, Athena. Ciò che colpisce del modo in cui Athena Finger parla, è l’assenza di astio. È solo felice di esserci, e di iniziare finalmente a veder riconosciuto il valore del padre: “Bill è stato celato agli occhi del mondo”, si limita a constatare.

A dare a Finger ciò che è di Finger finora ha contribuito più di tutti un giornalista americano, che l’Huffington Post ha incontrato in occasione del Comic-Con: Marc Tyler Nobleman (vedi foto), autore di “Bill The Boy Wonder — The Secret Co-Creator of Batman”. Nobleman combatte la sua crociata col piglio da lobbista —ascolta questa definizione, sorride, e dice che è la parola giusta — per veder riconosciuto a Finger il suo ruolo nella storia della cultura pop.

“In teoria la gente che viene al Comic-Con lo fa per fuggire, e non vuole storie tragiche di vita reale. E infatti nel 2012, quando venni qui per la prima volta a parlare del mio libro, la partecipazione fu piuttosto bassa. Ma i social media hanno contribuito a far comprendere il valore di quella che è stata una vita vera, formando una specie di esercito di gente preparata. Penso che quest’anno sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: troppi fan lo chiedono”.

E la DC Comics come si pone di fronte a questo movimento in memoria di Finger? “A negare ci rimetterebbero, e in effetti non l’hanno mai fatto. Il contratto originale però li vincola, impedendo loro di affermare che Finger fosse il co-creatore di Batman. Ma è anche vero che fino a cinque anni fa non avrebbero incluso il suo nome nel materiale celebrativo che hanno pubblicato, in cui fanno esplicita menzione di Finger come sceneggiatore della prima avventura di Batman”.

La DC è uno dei due editori, e quindi investitori, più forti dell’industria del fumetto che gira intorno alla fiera di San Diego. Che effetto fa, nonostante questo, ricevere tanto spazio per la tua crociata? “In effetti, penso che in un certo senso, col suo silenzio, la DC stia sostenendo i miei sforzi”.

A conferma di questo, in un altro panel di giovedì scorso che ha visto la partecipazione di alcuni dei nomi più importanti che abbiano mai disegnato e sceneggiato l’uomo pipistrello — Frank Miller, Neal Adams, Denny O’Neil, Geoff Johns, Jim Lee, Grant Morrison, e Scott Snyder, l’autore attuale della testata di Batman — la questione Finger viene sollevata dal pubblico, e gli scambi fra i presenti sono piuttosto eloquenti.

Adams lo dice chiaramente: “Bob Kane e Bill Finger hanno creato Batman”. O’Neil ride e parla del tempo piuttosto che dire qualcosa di buono su Bob Kane, e riguardo a Finger parla di “grande tragedia americana”, e di “orrenda ingiustizia”. Mentre Frank Miller ricorda come Kane fosse “deluso” dal suo Batman… Morrison dal canto suo si sofferma sull’inventiva lessicale di Finger. Tutto questo davanti a Geoff Johns, chief creative officer, e Jim Lee, co-publisher della DC Entertainment, che prudentemente non spendono una parola per replicare.

A onor del vero, intervistato per una sua biografia nell’89, lo stesso Bob Kane (scomparso nel ’98), confessò: “Ora che il mio vecchio amico e collaboratore se n’è andato, devo ammettere che Bill non ha mai goduto della notorietà e del riconoscimento che meritava. Era un eroe dimenticato… A mia moglie dico spesso che se potessi tornare indietro di quindici anni, prima che morisse, mi piacerebbe dirgli: ‘Adesso ci metterò il tuo nome. Te lo meriti'”.