Stefano Pitrelli, L’Huffington Post
I sacchi di polietilene pieni d’amianto che si andranno ad accumulare man mano che la componentistica “sporca” degli elicotteri verrà sostituita con i pezzi puliti, che fine faranno?
Come ogni giallo a puntate che si rispetti, il documento pubblicato oggi risponde a una domanda — una domanda di tutela dal rischio amianto del personale civile e militare delle Forze Armate — ma pone un’ulteriore inquietante interrogativo.
E lo pone nel supplemento inviato tre mesi dopo, sempre dal medesimo mittente: i funzionari della Direzione Armamenti Aeronautici (VEDI DOCUMENTO). Loro lo chiamano “supplemento”, ma in realtà è un’errata corrige. Infatti, non integra quanto piuttosto corregge una serie di punti contenuti nella PTA del primo aprile.
DOCUMENTO ESCLUSIVO
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Originariamente, le guarnizioni in amianto rimosse e i pezzi di ricambio in giacenza di ‘sospetta’ composizione — dopo esser stati etichettati come “non impiegabili” e “riposti in apposite buste di polietilene” — dovevano essere “smaltiti in accordo alle vigenti normative di legge”.
A luglio, però, arriva l’altolà. I funzionari del ministero cambiano idea, e allo “smaltimento” finiscono col prediligere una formula considerevolmente meno impegnativa: la chiamano segregazione “in attesa di successive determinazioni”. Quindi per lo smaltimento vero e proprio, la Difesa si concede una scadenza piuttosto comoda, quanto indeterminata.
In quali hangar, quali magazzini e quali depositi finirà, nel frattempo, tutto questo amianto “segregato”?
DOCUMENTO ESCLUSIVO
Qui di seguito, tutte le puntate precedenti dell’inchiesta, dalla prima alla più recente.
8 Agosto 2013 / Elicotteri all’amianto: 10 domande a cinque stelle
21 Agosto 2013 / Elicotteri all’amianto, il Ministero della Difesa verso un’indagine interna
10 dicembre 2013 / L’Inail conferma. Interrogazione del movimento 5 Stelle