Tra sprechi e privilegi

ATTUALITA’ / Sprechi, spese pazze, privilegi. Ecco una piccola selezione dalle varie Regioni.


Il floppy non è morto
C’era una volta il floppy disk. Poi, tre anni fa il vecchio dischetto è morto. C’è chi lo ricorda con nostalgia. E chi non si è neanche accorto che è stato ritirato dalla produzione: come quegli inguaribili romantici dell’Assemblea valdostana che hanno continuato a produrne fino a ieri per diffondere informazioni, verbali e resoconti integrali dei dibattiti in aula. Senza rendersi conto, poi, che tanti computer non hanno neanche più un lettore in grado di leggerli. Adesso invece i file si possono persino scaricare dal sito (consiglio.regione.vda.it).

Squillino le trombe
Un camion con maxischermo ha girato la Lombardia per un mese facendo tappa in ciascun capoluogo di provincia per illustrare ai cittadini il nuovo statuto della regione. Tra società di consulenza, allestimento e noleggio, il consiglio regionale ha sborsato 233 mila euro. Per un genere di propaganda alquanto desueta, ma molto popolare. Come ai tempi dei messaggeri dell’imperatore.

Vedove allegre
Il parlamentino piemontese onora i suoi reduci e i suoi caduti con 7 milioni e mezzo di euro l’anno in vitalizi. Ne usufruiscono infatti i 138 ex consiglieri, ma anche le 29 vedove dei loro colleghi defunti: per le pensioni dei parlamentari regionali vale la regola della reversibilità in caso di morte. Il costo di questi vitalizi, messi assieme, rappresenta quasi un terzo del monte retribuzioni dei deputati.

Il muro di Perugia
In Umbria la sinistra si spacca sui costi della politica. Per Rifondazione l’idea di risparmio è quella di dimezzare gli stipendi, tagliando i costi. Per il Pd l’idea di risparmio è quella di ridurre i seggi, tagliando Rifondazione. Se la prossima legislatura amplierà l’assemblea dagli attuali 30 seggi a 36 si garantirà rappresentanza anche ai gruppi più piccoli. Se invece passerà la linea dem (restare con i 30 seggi attuali), la sopravvivenza del gruppo consiliare Rc è appesa a un filo.

I mutui di Mamma Ars
Se vuoi comprarti la casa, ma sei preoccupato per il mutuo, una soluzione c’è: fatti eleggere all’Assemblea siciliana. I parlamentari regionali infatti godono di un privilegio non da poco. Possono sfruttare una convenzione particolare con il Banco di Sicilia, in base alla quale per un prestito fino a 300 mila euro versano un tasso fisso del 2 per cento, molto meno della media di mercato. Il resto? Ce lo mette l’Ars: per questa voce nel 2007 ha speso 52.830 euro.

Il Consiglio fa gol
Giuseppe Bova, presidente del Consiglio regionale calabrese, deve essere proprio un grande tifoso della Reggina calcio. Non si spiegherebbe altrimenti perché dal 2005 a oggi riesca a ritagliare un milione di euro l’anno dal suo bilancio per destinarlo alla squadra calabra, attualmente ultima in classifica. Una posizione molto rischiosa: il contributo è legato alla permanenza in serie A.

Il club dei consiglieri
anche la virtuosa Puglia non sfugge a qualche piccolo spreco. Nelle pieghe del bilancio si trovano spese di circa un milione e mezzo per finanziare alcune strutture affiliate al Consiglio. Fra queste spicca l’Associazione degli ex consiglieri, composta da 111 soci, fra i quali 25 ancora in carica. A loro la Regione mette a disposizione soldi e strutture per convegni e pubblicazioni.

Rimborso alla sarda
Fra i rimborsi che la Sardegna elargisce ai suoi consiglieri ce n’è uno abbastanza curioso, almeno per la ‘causale’. Ciascun parlamentare riceve ogni mese un forfait di 3.352 euro “per mantenere il rapporto tra eletto ed elettori”. In cosa consiste questo rapporto? E come si fa a mantenerlo? Misteri isolani.

(L’Espresso, 29/1/2009)